Adidas ha da diversi anni una linea di scarpe per il trail running. Le avrete viste sicuramente: si distinguono dalle altre del brand perché sono denominate Terrex.
Esistono diverse versioni di queste scarpe, per tutti i gusti. E molti le usano per camminare, o anche passeggiare in città, perché nel look alcune di queste non si discostano molto da una sneaker.
Se tempo fa Adidas non era considerata tra le migliori scelte nel mondo del trail running, visto che ci sono sempre stati brand migliori e più specifici nel settore, ultimamente alcuni prodotti hanno dimostrato di essere assolutamente all’altezza, con picchi di eccellenza come nel caso delle Terrex Speed Ultra. Ma anche con le Terrex Two Ultra hanno fatto un gran bel lavoro.
Recentemente la linea si è arricchita di un nuovo modello, alquanto particolare. Si tratta delle Adidas Terrex Agravic Pro.
Questa scarpa ha suscitato non poche perplessità fin da quando è uscita. Il motivo è presto detto: per tanti non si tratta di una scarpa da trail running, ma di un vero e proprio scarponcino per escursionismo, o impieghi simili.
Non è la prima volta che capitano situazioni del genere. Pensiamo per esempio alle mitiche La Sportiva Ultraraptor, un modello storico, che ha avuto un grande successo di vendite e continua ad essere proposto quasi tale e quale a quello di 10 e più anni fa.
Anche questo è sempre stato etichettato come un ibrido.
Chi cerca leggerezza, agilità, o velocità ha sempre evitato scarpe del genere. Chi invece preferisce sentire il piede avvolto in una solida struttura, vuole tonnellate di protezione, e durabilità, si è trovato benissimo in questa categoria.
Le Terrex Agravic Pro rientrano secondo me in questo secondo gruppo. Un prodotto molto robusto, importante, per muoversi soprattutto in terreni di montagna.
Ma andiamo con ordine.
UOMO
DONNA
Caratteristiche tecniche
- Marchio: Adidas
- Modello: Terrex Agravic Pro
- Tipologia: Trail running
- Peso: 320 gr
- Drop: 4 mm
- Famiglia: Terrex Agravic
Caratteristiche generali
Le Agravic Pro non sono la nuova versione di un prodotto già esistente, ma un modello completamente nuovo, e quindi non ci sono confronti da fare con precedenti versioni.
Ma alcune tecnologie impiegate qui le ritroviamo in tanti altri modelli. Ad iniziare dalla intersuola, costituita dalla schiuma Lightstrike, e dalla presenza di una piastra in carbonio al suo interno.
Il fatto che ci sia la piastra in una scarpa del genere lascia un po’ perplessi. Di solito è una tecnologia che funziona in scarpe veloci, ma questa Terrex non dà affatto l’impressione di essere nata per quello.
A conferma di questo c’è anche il peso di questo modello: siamo attorno ai 320 grammi.
Se da un lato è vero che quando ci si mette di mezzo la piastra il peso può aumentare, e le scarpe da trail sono quasi sempre più pesanti delle cugine da strada, è anche vero che 320 grammi non sono affatto pochi.
Tra le altre tecnologie impiegate che meritano davvero di essere citate, c’è il BOA. Si tratta di un sistema di allacciatura che permette una regolazione precisa sul piede, ed è possibile farlo anche indossando i guanti.
Ottima cosa in inverno quando ci troviamo a dover regolare i lacci: nessun bisogno di esporle al freddo.
Vediamo quindi tutte le parti di questa scarpa particolare, prima però solo un appunto: è fatta con alcuni materiali riciclati. Fa parte del progetto Parley Ocean Plastic, che prevede la realizzazione di prodotti con plastica recuperata dagli oceani.
Che sia una questione di marketing o no, è una buona iniziativa in ogni caso.
Suola
Tra le qualità di questa scarpa abbiamo sicuramente il grip. Se volete essere sicuri di avere aderenza in ogni situazione, è la scarpa giusta.
La suola si è rivelata performante in una grande varietà di terreni: sugli sterrati, sui percorsi rocciosi, sull’erba. Ma anche sul bagnato si comporta molto bene.
Non è da meno sulla neve, dove i tasselli da ben 5 mm si aggrappano saldamente.
La gomma utilizzata è quella in collaborazione con il marchio Continental, che devo dire ha quasi sempre dimostrato di essere efficace.
Anche la sua durabilità sembra sopra la norma, a riprova che questo tipo di suole vanno davvero bene.
Intersuola
L’intersuola vede la presenza della schiuma Lighstrike e di una piastra in fibra di carbonio che in questo caso forse serve di più come protezione che come meccanismo di spinta.
Lo stacco da terra è di 32 mm sul tallone e di 28 mm davanti, e quindi ha un differenziale tacco-punta di 4 mm.
Ben pronunciato il rocker, ovvero la forma smussata che la scarpa ha su tacco e punta, che agevola il piede quando deve compiere la rullata.
La rullata è infatti fluida e quindi piacevole, ma la schiuma non è delle più morbide. Niente di sbagliato in questo, visto che sui terreni tecnici un’intersuola un po’ più dura può migliorare la stabilità.
E infatti si comporta bene in questo senso, ad eccezione di terreni davvero molto tecnici.
Ma per alcuni il feeling sotto il piede è un po’ troppo secco. Inoltre, la scarpa non è particolarmente eccitante, nonostante la buona rullata di cui parlavo prima.
Meglio tenerla a ritmi rilassati.
Tomaia
Per quanto riguarda la tomaia, iniziamo da quello che si potrebbe migliorare.
Non è una tomaia traspirante. Se cercate una scarpe ben aerata, che vi lasci i piedi sempre freschi, è il caso di cercare altrove.
Lo stesso vale se avete piedi che sudano molto.
Diciamo che l’estate non è il periodo migliore per usare queste scarpe. Ma se le usate in montagna (e dovreste) è molto probabile che la temperature più basse permettano di usarle tranquillamente. Per camminare, di sicuro.
Primavera, autunno e inverno sono i momenti migliori per le Agravic Pro.
Sul tallone la scarpa non sempre riesce a dare struttura. Questo perché il collarino attorno alla caviglia rimane abbastanza largo e si può avere la sensazione che non tenga bene, provocando un po’ di scivolamento del tallone.
Il fatto che il collarino sia così largo non agevola con i vari detriti che si possono incontrare in montagna, che a volte riescono a scivolare dentro. Su questo c’è di sicuro da migliorare.
Ma passando a quello che invece funziona, non possiamo non parlare del sistema BOA, come dicevo all’inizio.
Si tratta di un sistema per certi aspetti rivoluzionario, che ora viene impiegato in diverse scarpe da trail. I vantaggi sono evidenti: non ho più lacci tradizionali, niente più nodi da fare, e niente più asole che penzolano e che devo cercare di incastrare.
Succede qualcosa di simile con il Quicklace di Salomon, che è efficace e amato da molti, ma il BOA ha il vantaggio di avere la manopola, che agevola le operazioni in modo esponenziale.
Basta girarla e questa provvederà a stringere i laccetti. La si può regolare con molta precisione, a tutto vantaggio del comfort.
Nelle Agravic Pro funziona benissimo.
UOMO
DONNA
Pro e contro delle Adidas Terrex Agravic Pro
Pro
- Grip eccellente
- Sistema BOA
- Ottima protezione
- Durevoli
- Ottime anche per trekking
Contro
- Non molto traspiranti
- Pesanti
- Collarino troppo largo
Domande frequenti
A chi sono rivolte le Adidas Terrex Agravic Pro?
Sono rivolte a trail runner ed escursionisti che cercano tanta protezione, aderenza sul terreno, un sistema di allacciatura veloce e pratico, e non badano al peso delle scarpe.
Come calzano le Adidas Terrex Agravic Pro?
Vi consigliamo di acquistare le Agravic Pro nella vostra solita taglia.
Quanto costano le Adidas Terrex Agravic Pro?
Il prezzo ufficiale di queste calzature da running è di 200 euro, ma si possono trovare a molto meno.
Dove comprarle
Puoi comprarle comodamente online su Amazon. Vedi l’offerta qui sotto:
UOMO
DONNA
Comparativa con scarpe da corsa simili
Adidas Terrex Agravic Pro vs La Sportiva Akyra
Due scarpe molto robuste, che offrono tantissima protezione e supporto.
Entrambe con pesi simili. Entrambe con intersuole che tendono ad essere abbastanza dure (rispetto a molte nuovi modelli molto ammortizzati), ma tra le due le Akyra sono leggermente più morbide.
Il drop è di 6 mm sulle Adidas, e di 9mm sulle La Sportiva.
Le Akyra hanno il classico sistema di allacciatura, mente il BOA delle Agravic Pro vince a mani basse per efficacia e velocità nelle operazioni.
Le Agravic Pro sono dotate di piastra nell’intersuola, anche se in questo caso non fa una gran differenza in termini di propulsione e spinta.
UOMO
DONNA
Conclusione
E’ una scarpa che definirei “rugged”, all’inglese, perché è un aggettivo che ben descrive le Agravic Pro. Significa che sono pronte per affrontare terreni impegnativi, dove conta molto l’aderenza e soprattutto la protezione.
Con le Agravic Pro di protezione ce n’è a tonnellate. Ma anche la durabilità sembra essere eccellente.
Non sarà ideale per voi se state cercando agilità e velocità. Ma se volete un modello robusto, strutturato, protettivo, che vi faccia sentire sicuri, questa scarpa è perfetta.
Se poi consideriamo che come scarponcino da trekking è molto valida, ecco che abbiamo una scarpa versatile, che potrebbe anche essere l’unico modello che usate in montagna, soprattutto se amate i ritmi rilassati e godervi il panorama.
UOMO
DONNA
Summary
Non sarà ideale per voi se state cercando agilità e velocità. Ma se volete un modello robusto, strutturato, protettivo, che vi faccia sentire sicuri, questa scarpa è perfetta.