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Scarpe Running A7: Le 5 migliori scarpe da corsa A7

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Infatti il mondo del running non si compone di una disciplina soltanto, ma di molte. Possiamo citare la corsa su strada, il trail running, la corsa campestre, la corsa in montagna (che si distingue dal trail), la corsa su pista, etc.

Con il termine scarpe running A7 intendiamo quella categoria di prodotti destinata agli allenamenti e competizioni su pista. Ma non solo.

Perché le cosiddette scarpe chiodate sono utilizzate anche nel cross, dove non troviamo una pista come fondo, bensì erba e terra.

Quelli che vedremo oggi, però, sono principalmente i modelli da pista.

Cos’è la corsa su pista

La corsa su pista è, come dice il nome stesso, quella corsa che si svolge all’interno di un campo di atletica leggera. Appositamente dedicata alle gare di velocità, di mezzofondo, di fondo, ma anche a quelle con gli ostacoli, e per la marcia.

Di solito sono lunghe 400 metri e hanno dalle 6 a 10 corsie.

Le abbiamo sicuramente viste almeno una volta nella vita, durante le Olimpiadi o in gare nazionali e internazionali di atletica. 

Si tratta di un percorso realizzato in un particolare materiale chiamato tartan, ma non è l’unico materiale che si può usare. Le piste di atletica hanno una serie di regole che tutti gli atleti devono conoscere. Un esempio che magari non conoscevate: si corre sempre in senso antiorario.

Esistono anche piste di atletica al coperte, cosiddette indoor, che sono di solito lunghe 200m e hanno le curve inclinate.

Le scarpe running A7 

Le calzature A7 si distinguono nettamente dalle altre scarpe da corsa.

Sono scarpe chiodate studiate appositamente per gli atleti che effettuano attività su pista, salto in lungo, salto in alto, lancio del disco, velocità e mezzofondo. Ma come dicevo prima, anche nella disciplina del cross si possono utilizzare.

La prima grande differenza con le scarpe da strada la si può vedere nell’ammortizzazione. Se nelle scarpe da strada è ben presente, e i brand stanno alzando sempre di più lo stacco da terra, nelle scarpe A7 l’ammortizzazione è inesistente o minima.

Sembra contro intuitivo a prima vista, perché si potrebbe pensare che l’ammortizzazione sia comunque necessaria. Ma se guardiamo bene a come corre un centometrista, notiamo subito che non appoggia mai il tallone a terra. La velocità a cui corrono comporta una tecnica di corsa che prevede solo l’appoggio dell’avampiede.

Se provate a fare uno scatto, capite subito cosa intendo dire.

Altro elemento che le rende uniche, come detto prima, è la presenza di veri e propri chiodi che sporgono dalla suola. Un po’ come i ramponcini nel trail running, che si applicano alle scarpe quando ci si trova in presenza di neve.

Il motivo della loro presenza è che servono ad aumentare l’aderenza al terreno. Se non ci fossero, le alte velocità a cui gli atleti vanno, causerebbero uno scivolamento continuo del piede, andando a vanificare lo sforzo dei runner.

Forme e numero di chiodi sulla suola possono essere diversi a seconda del tipo di utilizzo. Sono spesso intercambiali e possono avere misure che vanno dai 6 ai 9 mm.

Il peso è un altro fattore determinante in queste scarpe. La maggior parte non pesa più di 200 grammi. Ben diverso dalle scarpe da strada e da trail, che possono arrivare anche a 300 e oltre.

L’evoluzione delle scarpe chiodate

La corsa su strada ha visto l’ìntroduzione di molte nuove tecnologie negli ultimi anni.

Questo succede da sempre. Le varie case produttrici fanno ovviamente a gara a chi riesce a creare la scarpa migliore. Caratteristiche come comfort, trazione, peso, performance sono tutte importanti e tutte sono sotto la lente dei designer che cercano la soluzione migliore.

Ma negli ultimi anni ci si è concentrati in particolare sulle capacità delle intersuole, cercando di renderle più leggere, più protettive, più comode (e spesso più soffici). 

Ma soprattutto di renderle più efficaci nell’aiutare il piede nella spinta in avanti.

Una delle tecnologie ora più impiegate quando si parla di competizioni è la piastra, che può essere sia in carbonio che in nylon, ma ha il medesimo obiettivo: dare propulsione al piede.

Viene inserita all’interno dell’intersuola delle scarpe da corsa e funziona come una sorta di molla, che si carica e poi rilascia energia.

Le Nike Vaporfly sono state le prime ad usare la piastra. Ed ora stiamo assistendo ad un’introduzione di questo strumento anche nelle scarpe chiodate.

Non solo, proprio come nelle scarpe da strada, anche quelle A7 (almeno alcune) stanno aumentando la quantità di materiale utilizzato nell’intersuola, e quindi aumenta il potere ammortizzante e anche l’altezza della scarpa.

Come scegliere una scarpa running A7

Gli aspetti da considerare sono molteplici, ma per rendere il tutto più semplice abbiamo sintetizzato il tutto in 3 punti cardine che una scarpa running di categoria A7 dovrebbe sempre avere.

Rigidità

Un fattore importante da considerare è la rigidità della scarpa. Questo incide sulla reattività, uno dei fattori più importanti per chi corre queste distanze. Per le discipline sotto i 400m la rigidità deve essere massima.

Più si sale di distanza, e più acquista importanza la flessibilità e l’ammortizzazione. Quest’ultima rimane comunque minima rispetto ai modelli da strada. Ma la flessibilità aumenta anche considerevolmente.

La flessibilità è anche una caratteristica delle scarpe chiodate cosiddette polivalenti, cioè adatte ad usi diversi e anche a principianti. 

Chiodi

Dicevamo dei chiodi, parte fondamentale di queste scarpe.

Possono essere inseriti in una piastra di plastica posta sull’avampiede, oppure direttamente nella scarpa. In quest’ultimo caso abbiamo di solito suole più flessibili.

Possono essere rimossi e molte scarpe si possono usare anche senza.

Per le distanze brevi sono di solito più aggressivi, mentre sulle lunghe restano rilevanti ma più moderati. Anche il numero diminuisce con l’aumentare della distanza, quindi le scarpe per distanze brevi di solito ne hanno un numero maggiore.

Ammortizzazione

Come dicevamo sopra, la scelta dell’avere ammortizzazione o meno dipende dal tipo di disciplina che si intende fare. Più si sale con la distanza, e più avrò bisogno di protezione e ammortizzazione.

Molto dipende anche dai gusti personali.

Una scarpa versatile avrà sicuramente almeno un minimo di ammortizzazione, ed è quello che molti principianti scelgono. 

Le migliori scarpe running A7

Abbiamo selezionato quelle che secondo noi sono alcune tra le migliori scarpe chiodate categoria A7. Eccole di seguito.

Nike Zoom Mamba 6

Nike ha molti modelli di scarpe chiodate, ma quella che vi proponiamo è una scarpa dedicata alla corsa ad ostacoli.

La Mamba 6 si contraddistingue per il grip molto affidabile, e per la sua leggerezza. Nella versione maschile, pesa appena 105 grammi. Un risultato fantastico.

Particolari sono i chiodi, di forma quais triangolare, che aumentano l’aderenza al fondo.

L’ammortizzazione è quanto basta per proteggere i piedi, non esagerata, e quindi riesce a mantenere una linea bassa. Inoltre è anche molto reattiva.

Altro aspetto non meno rilevante è la sua traspirabilità. In questo caso è davvero ottima, il che non può che far bene all’atleta che le indossa. 

Nike ZoomX Dragonfly

Vediamo invece un modello per distanze dai 3000 ai 10000 metri, ma sufficientemente versatili anche per distanze minori. Le Dragonfly hanno stregato moltissimi atleti, sono infatti scarpe straordinarie, di eccellente qualità. 

Zero problemi di piedi surriscaldati, essendo queste calzature estremamente traspiranti grazie ad una tomaia in mesh molto ben perforata. Perfette anche nei chiodi, che sono 6 e altamente efficaci.

Ottime anche nel sistema di allacciatura, che offre tenuta ma anche tanto comfort. 

Si tratta di un modello molto rigido, che quindi punta tutto sulla performance. Pesa 133 grammi, ed è certamente rivolta a chi vuole un prodotto al top della categoria.

Il loro unico difetto? Il prezzo. Ma ne valgono la pena.

New Balance Sigma Aria 

Le Sigma Aria sono scarpe per le distanze brevi, quindi dai 200 ai 400m.

Ottime per allenamenti ma anche per le gare. Offrono un buon compromesso tra comfort e rigidità. La calzata è aderente e il piede ben avvolto.

Da notare come siano scarpe durevoli, il che non è scontato in questo tipo di calzature. 

155 i grammi di peso, mentre i chiodi sono 8 e sono rimovibili.

Nike Air Zoom Victory

Le Victory sono sicuramente tra le migliori scarpe chiodate che possiate trovare in giro. Un modello per le medie distanze, che sorprende per le sue capacità. Perfette per gli allenamenti e le gare dagli 800 ai 5000m.

Vestono molto aderenti e offrono molta sicurezza. Sono molto leggere, pur non essendo le migliori in questo senso (130 grammi), ma hanno una traspirabilità eccezionale, una protezione sotto il piede più che adeguata e soprattutto si sentono molto reattive una volta messe ai piedi.

Inizialmente aveva un prezzo elevato (che comunque era giustificato) ma ora la si può trovare a un costo davvero competitivo. Consigliate.

Adidas Adizero Ambition

Un altro modello ottimo per le medie distanze, le Adidas Adizero Ambition sono quanto di migliore possiamo trovare per andare veloci.

La velocità è la caratteristica più rilevante di queste scarpe, che abbinano un peso non esagerato con la giusta quantità di ammortizzazione e protezione grazie alla schiuma Lightstrike Pro, una delle migliori.

Sulla suola trovano posto 5 chiodi estremamente efficaci, che addentano il fondo e offrono spinta eccellente.

Sicuramente una scarpa perfetta per le competizioni. 

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Runner e Running Coach con la passione per le ultramaratone, la montagna, e tutto ciò che ci gira attorno. Mi trovi qui: https://www.instagram.com/gabrielezampieri/

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