Con questo nuovo modello Joyride Flyknit, Nike ha deciso di creare qualcosa di nuovo, che non era mai stato realizzato prima: una scarpa da recupero, da defaticamento.
Una di quelle scarpe che tutti i runner dovrebbero avere con sè quando decidono di recuperare da gare o ripetute veloci tramite un allenamento defaticante.
Ciao, sono Davide Ferro di Scarperunning.org e in questo post ti parlerò delle nuove uscite 2019 in casa Nike: le calzature sportive Joyride.
Scopriamo insieme caratteristiche e opinioni.
Recensione Nike Joyride Flyknit
Nike Joyride Flyknit in pochissimo tempo ti farà venire voglia di muoverti.
Con questo nuovo concetto di ammortizzazione “morbida” non dovrai più preoccuparti che i piedi facciano male e questo le farà diventare le scarpe da corsa ideali per i runner che decidono di correre a bassa velocità su medie distanze.
Caratteristiche generali
Nike Running non è diventata famosa solo per seguire le tendenze, ma anche per aver spinto la tecnologia nella corsa ai suoi limiti assoluti (ne è un esempio Breaking2: il tentativo di abbattere il muro delle 2 ore sulla maratona).
La stessa tecnologia utilizzata per il progetto Breaking2 è stata introdotta poi successivamente nelle loro scarpe disponibili in commercio, come le Vaporfly o le Zoom Pegasus Turbo 2.
E allora eccoci di nuovo qui, Nike prova qualcosa di diverso per l’ennesima volta e come sempre per prima rispetto ai competitor.
La caratteristica più evidente (e commercializzata) di Nike Joyride Flyknit è la sua intersuola.
Se la noti attentamente, è infatti piena di tantissime palline colorate (Nike ha provato 150 materiali diversi per trovare le “palline” perfette) che distribuiscono l’energia dell’impatto in modo più uniforme e forniscono un’ammortizzazione sublime per i corridori di tutti i livelli che decidono di dedicare una sessione di allenamento per quello che io chiamo “scarico”.
Come viene suggerito dal nome stesso della scarpa, la Joyride ha la pretesa di riportare gioia nella corsa, nelle gambe, nel fisico.
Non si tratta dunque di una scarpa da gara, nè di una scarpa da velocità. Niente di tutto ciò.
Hai presente quei giorni in cui, per recuperare dalla gara, decidi di correre su terreni più morbidi, magari sterrati? Quando non hai voglia di spingere ma vuoi solo “rilassare” un po’ il tuo fisico e la mente?
Ecco, è proprio in quei momenti che dovrai indossare una Joyride.
Ma vediamo insieme come può questa scarpa aiutarti fare tutto ciò.
La tecnologia dell’intersuola
Per la Joyride, Nike si è interamente concentrata sulla suola.
L’intersuola è infatti formata da migliaia di palline (undicimila per essere precisi) che sono distribuite in diversi pod per garantirti il miglior assorbimento degli urti che Nike può offrire.
Le palline sono realizzate in TPU e tutte di uguale densità.
Questa Nike è stata concepita dopo aver testato 150 materiali diversi per trovare quelli in grado di offrire un ampio supporto, pur mantenendo una grande morbidezza.
Le palline sono distribuite in modo che possano ridurre l’impatto in modo più efficiente, quindi ci sono meno palline nell’area anteriore e di più nella zona tallonare.
La tomaia
La tomaia sfoggia la tecnologia del tessuto Flyknit (che conosciamo bene): una tomaia a maglia traspirante leggera che ben si adatta ai tuoi piedi, garantendogli sempre il giusto spazio.
Le scarpe da corsa con una tomaia in maglia sono una vera benedizione per i runner con i piedi larghi, ma rappresentano una scelta ideale anche per chiunque altro.
Ammettiamolo, non esiste un piede “di forma media”, quindi le scarpe in grado di adattarsi alla forma di questa parte del corpo sono una vera e propria manna dal cielo.
L’ergonomia
Prima di provare la Nike Joyride, la mia più grande preoccupazione era come avrebbero reagito le palline all’impatto.
C’erano due possibili scenari nella mia testa: pensavo potessero essere troppo morbide (e quindi avrebbero disperso energia), oppure troppo rigide, e dessero quindi la sensazione di correre su dei piccoli punteruoli.
In realtà, la soletta sembra più un tappetino da massaggio.
La pianta del tuo piede potrebbe avvertire leggermente le “gobbe”, ma non le singole palline.
Queste ultime sono state davvero ben progettate, rendendo la Joyride una scarpa da corsa molto confortevole.
La suola non limita i piedi e l’area posteriore tiene fortemente saldo il tallone. I piedi sono sicuri e bloccati in posizione, pronti per una buona sessione di corsa.
La tomaia in mesh si espande attorno alla punta del piede: quando sposti il peso sulla parte anteriore del piede non si allenta, né si restringe.
L’interno della scarpa e l’area dell’alluce sono rinforzati con materiali sintetici più forti, dando alla Joyride un aspetto ben definito.
L’allacciatura tiene ben salda l’area del mesopiede e non stringe affatto sull’arco plantare.
Le caviglie sono supportate da un sistema a doppia schiuma; il colletto morbido e ammortizzato può essere stretto con i lacci (è una caratteristica molto intelligente) e c’è anche uno strato interno, simile al neoprene con un’ammortizzazione aggiuntiva attorno al tallone.
Pro e contro della scarpa Nike Joyride Dual Run
Pro | Contro |
Super morbida | Tende ad affossarsi un po’ nel tallone |
Il sistema di ammortizzamento sembra fantastico | Non è ideale per gli allenamenti veloci nè per le gare |
La migliore tecnologia Nike per runner che desiderano una “scarpa da corsa da recupero” | |
Design alla moda | |
Ideali anche per le brevi sessioni in palestra o per passeggiate |
Caratteristiche tecniche
- Brand: Nike Running
- Modello: Joyride Run Flyknit
- Tipologia: Ammortizzata (Da recupero)
- Peso: 300g
- Drop: 10mm
- Famiglia: Nike Joyride
A chi è rivolta Nike Joyride Run?
Come puoi aver capito dopo aver letto la recensione, Nike Joyride Dual Run non è una scarpa performante.
Non si tratta infatti di un modello progettato nè per le lunghe distanze, nè per le gare veloci, nè per chi inizia a correre (anzi, la mancanza di supporto evidenzia ogni difetto di appoggio).
È una scarpa che fa quello che promette: riduce (del 14% per la precisione) l’impatto con il suolo, aiutando dunque negli allenamenti di recupero, anche nel post-gara.
È adatta anche per passeggiare e per le brevi e leggere sessioni di allenamento in palestra.
Insomma, una scarpa fantastica se utilizzata correttamente, da affiancare ad un modello più tradizionale.
Conclusioni
Che dire?! Come sempre, anche in questo caso Nike si è superata realizzando una scarpa per correre davvero confortevole e introducendo una tecnologia nuova e mai vista prima.
Un consiglio?
Indossa sempre in paio di calze tecniche con queste scarpe, non utilizzarle a piedi nudi.
Ora passo la parola a te: hai mai provato la Nike Joyride? Come ti sei trovato?
Fammelo sapere lasciando un commento qui sotto.
Buon allenamento,
Davide